Messa in sicurezza degli edifici

la responsabilità dei singoli condomini nella messa in sicurezza del fabbricato quando manca la volontà assembleare. In assenza di delibera, l'obbligo di intervento grava sui singoli, che possono essere chiamati a rispondere per omissione di lavori in edifici pericolanti.

la responsabilità dei singoli condomini nella messa in sicurezza del fabbricato quando manca la volontà assembleare.

Approfondiamo meglio...

Messa in sicurezza del fabbricato: l'obbligo dei singoli condomini in assenza di volontà assembleare

La sicurezza degli edifici condominiali è un tema sempre più rilevante, soprattutto quando si tratta di interventi urgenti e necessari per la protezione degli abitanti e dei beni. Recentemente, con l’ordinanza n. 19924/2024, la Corte di Cassazione ha affrontato il delicato tema della responsabilità individuale dei condomini in relazione alla messa in sicurezza del fabbricato, in particolare quando manca una decisione unanime dell’assemblea condominiale. La sentenza ha chiarito che l’obbligo di provvedere alla sicurezza di un edificio può ricadere sui singoli condomini, anche in assenza di una delibera condominiale che imponga l'intervento.

Il contesto giuridico e normativo

Il Codice Civile italiano prevede che la manutenzione e la conservazione delle parti comuni dell'edificio siano di responsabilità dell'assemblea condominiale. Tuttavia, quando si verificano situazioni di emergenza o quando le condizioni del fabbricato comportano rischi imminenti per la sicurezza, l’intervento può essere necessario e urgente. In questo scenario, la questione che si pone è: chi deve agire quando l'assemblea non prende una decisione in merito?

Secondo l'articolo 1130-bis del Codice Civile, l'amministratore di condominio è obbligato a prendere le misure necessarie per la sicurezza dell’edificio, ma in assenza di un intervento da parte dell’assemblea, il singolo condomino potrebbe essere costretto a intervenire personalmente.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con la citata ordinanza, ha stabilito che, qualora l’assemblea non si riunisca o non prenda una decisione sulla necessità di lavori urgenti di messa in sicurezza, l’obbligo di intervento grava sui singoli condomini. La sentenza ha sottolineato che, nel caso di pericolo immediato, ogni condomino ha il dovere di tutelare la propria sicurezza e quella degli altri. Questo significa che se un condominio presenta gravi carenze strutturali o rischi per la sicurezza, i singoli proprietari sono tenuti a provvedere anche autonomamente, intervenendo in modo tempestivo.

L'importanza di questa decisione risiede nel fatto che la sicurezza non può essere subordinata alla volontà dell’assemblea condominiale, soprattutto in caso di urgenze. Infatti, la mancata convocazione dell’assemblea o l’inerzia dei condomini non può giustificare l'assenza di interventi di messa in sicurezza, che sono considerati imprescindibili.

Le implicazioni per i condomini

Questa sentenza ha importanti ripercussioni per i condomini, che devono comprendere la propria responsabilità in merito alla sicurezza dell’edificio. Se l'assemblea non delibera o non interviene in tempo, i singoli condomini devono farsi carico della situazione e prendere le misure necessarie.

Se un condomino non adempie a questo dovere, potrebbe essere ritenuto responsabile di eventuali danni che potrebbero derivare dal non intervento. Questo implica che i singoli condomini sono obbligati a contribuire in maniera tempestiva e proporzionale alle proprie quote millesimali, ma anche personalmente responsabili della sicurezza dell’edificio. Pertanto, qualora il fabbricato sia a rischio di crollo o di danni a cose o persone, l’assenza di interventi urgenti potrebbe configurare una responsabilità civile o anche penale per negligenza.

Cosa devono fare i condomini?

In sintesi, i condomini che si trovano in una situazione di incertezza, dovrebbero:

Verificare la situazione strutturale del fabbricato, soprattutto in caso di segni di degrado o danni evidenti.

Contattare l’amministratore del condominio per sollecitare una convocazione urgente dell’assemblea.

Prendere provvedimenti tempestivi, qualora la sicurezza sia immediatamente compromessa, anche a livello individuale, comunicando l’intervento all’amministratore e agli altri condomini.

Valutare la possibilità di azioni legali qualora l’assemblea continui a non rispondere, per tutelare i propri diritti.

Conclusioni

La sicurezza di un edificio è una responsabilità collettiva, ma in assenza di un’azione corale da parte dell’assemblea condominiale, i singoli condomini devono agire individualmente per prevenire rischi concreti. In caso contrario, potrebbero incorrere in responsabilità civili o penali, con la possibilità di dover risarcire danni derivanti da omissioni.

Lo Studio Legale Armando è a disposizione per consulenze relative alla responsabilità condominiale e alla gestione di situazioni di emergenza, offrendo supporto legale sia per i condomini che per gli amministratori di condominio.

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